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Passato e Presente - La primavera di Praga - 08/05/2018
Il 5 gennaio 1968 Alexander Dubček viene eletto segretario del partito comunista cecoslovacco al posto di Antonin Novotny. Dubček si fa carico delle istanze di rinnovamento che attraversano la società cecoslovacca già dall'inizio degli anni Sessanta. Vara un "Programma d'azione" che sul piano politico vuole coniugare socialismo e democrazia e su quello economico combattere gli eccessi della burocrazia; è la ricerca di un "socialismo dal volto umano". Ma il vento della Primavera di Praga preoccupa Mosca e gli altri paesi del blocco comunista. Nella notte tra il 20 e il 21 agosto truppe del Patto di Varsavia invadono la Cecoslovacchia. Gli abitanti della città oppongono una resistenza non violenta; nei primi mesi Dubček e i suoi uomini rimangono al loro posto, ma restano anche i carri armati, in un paese che di fatto è sotto occupazione. Lentamente, ma inesorabilmente, si avvia un processo di normalizzazione che porterà all'allontanamento di Dubček. In studio, con Paolo Mieli, lo storico Adriano Roccucci.