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Passato e Presente - Giuseppe Bottai, fascista critico - 30/06/2020
Negli anni '20 Giuseppe Bottai è tra i personaggi più in vista del fascismo romano. La mattina del 28 ottobre 1922, si trova a 25 km dalla Capitale, alla testa di una colonna di miliziani che conta circa 8000 uomini. Aspetta il segnale di Mussolini per marciare su Roma. Ex ardito, intellettuale, è sicuramente il più illuminato, colto e lungimirante tra i gerarchi che collaborano con il Duce. La sua carriera politica è un susseguirsi di successi: dalla redazione dell'ufficio romano del "Popolo d'Italia" all'elezione alla Camera dei deputati nella lista del Blocco nazionale. E poi, ministro delle Corporazioni, professore di Politica ed economia corporativa all'Università di Pisa, presidente dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, governatore di Roma e ministro dell'Educazione Nazionale. Il 25 luglio 1943 Bottai è tra coloro che sfiduciano Mussolini, contribuendo a far cadere quel regime di cui egli stesso è stato fino a quel momento un ingranaggio fondamentale. In studio, con Paolo Mieli, lo storico Mauro Canali.